Fate: The Winx Saga - Live Action dal 22 gennaio su Netflix

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    Fata Invicibile

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    Wow, bello ;) :) <3 comunque non vedo l'ora di vedere la serie u.u
     
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    Bloomix
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    www.facebook.com/winxforeveritalia/videos/924039045001949/
    e stupendo adesso sono molto curioso di vederlo non vedo l'ora che esca e poi si vede Musa con i due codini questa cosa mi fa piacere cosi e simile alla terza stagione, questa e una antemprima e ina intervista del cast
     
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    Fata Invicibile

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    Novità:

    Trailer e interviste:





    Intervista a Abigail Cowen (Bloom):

     
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    Magic

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    Meraviglioso l'ho visto già tante volte 😍
     
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    ho rivalutato molto tutto, la prima review mi ha fatto preoccupare, queste nuove scene mi stanno hypando molto!
    i caratteri dei personaggi sono riconoscibili, quelli delle winx soprattutto, aisha e stella soprattutto, c’è stata quella scena piccola scena che ho adorato in cui perse nel bosco:
    Stella- “inizierà a far buio presto”
    Aisha- “la tua magia funzionerà lo stesso”.
    mi ha fatto piangere.

    una cosa in cui mi sono ricreduto molto è l’aesthetic. nel primo trailer mi sembrava tutto troppo cupo e molte location mi ricordavano troppo di quelle di molto film netflix, ma dopo aver visto quei paesaggi tutti colorati e magicii sono ricreduto molto.

    gli effetti speciali mi piacciono molto, soprattutto quelli di Beatrix, adoro immensamente quando le compare l’elettricità tra le mani, è così badass.
     
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    Sii anche io sono rimasto stupito da questi nuovi video. Ovviamente la guarderò appena uscirà!
     
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    Fata Invicibile

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    Qui sotto spoiler le prime recensioni di Fate: The Winx Saga.

    * Da Cinematographe:

    Fate: The Winx Saga, la recensione della serie Netflix

    Le fate di Iginio Straffi prendono vita nella versione live action.
    Di
    Martina Ghiringhelli -
    15 Gennaio 2021 12:01 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio 2021 12:18 - Tempo di

    Partiamo da un presupposto, prima di addentrarci nella recensione di Fate: The Winx Saga, l’ultima novità di Netflix ispirata al cartone animato tutto italiano: con il Winx Club di Iginio Straffi del 2004 non va cercato il paragone.

    Sembrerebbe naturale, infatti, in un caso come questo, volersi affidare alla nostalgia e alla memoria per sperare di rivedere in carne e ossa le fate animate dell’infanzia di tutti i millennials: è una serie tratta da lì, quindi lì deve andare a parare. E invece no, e tra gli scopi di questa recensione, oltre ovviamente a una quanto più accurata disamina del prodotto in sé e per sé, c’è quello di dimostrare perché Winx Club e Fate: The Winx Saga sono due prodotti totalmente diversi e complementari, che possono e devono vivere insieme nell’immaginario comune.

    Fate: The Winx Saga, le fate diventano realtà

    Creata da Iginio Straffi (proprio il papà del cartone animato che qui fa anche da produttore esecutivo) insieme a Bryan Young (The Vampire Diaries), la serie debutta su Netflix venerdì 22 gennaio. Le premesse sono circa le stesse di quando, nel 2004, abbiamo fatto la conoscenza delle Winx per la prima volta: un gruppo di ragazze magiche studia come affinare i propri poteri ad Alfea, una scuola speciale per fate diretta dell’austera Dowling (Eve Best).

    Il gruppo è formato da Bloom (Abigail Cowen), una fata che ha scoperto la sua vera natura solo dopo 16 anni vissuti nel mondo degli umani, ignara dei suoi poteri; Aisha (Precious Mustapha), la fata dei fluidi nonché compagna di stanza di Bloom; Musa (Elisha Applebaum), fata della mente; Stella (Hannah van der Westhuysen), principessa di Solaria, il cui potere deriva dalla luce; Terra (Eliot Salt), infine, è la fata della natura, con la quale ha il potere di comunicare e interagire.

    Dall’altra parte, sotto la guida del comandante Saul Silva (Robert James-Collier), si allenano gli Specialisti: giovani uomini e donne che imparano l’arte del combattimento per fare squadra con le fate di Alfea. Tra questi ci sono Sky (Danny Griffin), principe di Eraklyon e il ribelle Riven (Freddie Thorp), più Dane (Theo Graham), un nuovo personaggio creato per la serie.

    Già dal primo sguardo si possono osservare alcune sostanziali differenze con la base di partenza: il gruppo delle protagoniste è ridotto, perché manca Tecna; Flora è diventata Terra, mentre Musa, abbandonato il potere legato alla musica, è diventata la fata delle emozioni umane. Ma, è il caso di ripeterlo, la serie non ha nulla a che fare con il cartone: è bene quindi sospendere il giudizio per addentrarsi nelle vere dinamiche di Fate: The Winx Saga.

    Il target: non più i bambini, ma i giovani adulti

    Nella sua versione animata, Winx Club è un prodotto rivolto ai bambini: trasformazioni, costumi, pose e gag ne sono infatti il cardine, uniti a uno show-off di valori positivi come l’amore, l’amicizia, la lealtà e molto altro. Ed è qui che la questione entra nel vivo: Fate: The Winx Saga è indirizzata ai giovani adulti, con tutte le differenze e implicazioni che ne derivano.

    Fate e Specialisti, tanto per cominciare, possono essere uomini e donne senza distinzione: a cambiare è il loro ruolo in combattimento, non certo il loro genere. E tanto fate quanto Specialisti bevono, fumano, fanno festa, fanno sesso, ascoltano Dua Lipa, mettono storie su Instagram e si parlano alle spalle, ma fanno anche riferimento alla cultura pop, tra discorsi su Harry Potter e paragoni tra le fate di Alfea e Trilli di Peter Pan: la capacità della serie di restituire una fotografia accurata di cosa significhi avere 16 o 17 anni in ogni sfaccettatura dell’età è quasi chirurgica, e il fatto che l’ambientazione sia un college per fate non è un ostacolo.

    Il fantasy qui è un complemento, non un di più: non è la solita serie di esseri sovrannaturali in un mondo di umani normali, ma piuttosto una che porta l’ordinarietà della vita umana in un mondo che può essere scosso da mostri e magie malvagie, senza che i due aspetti stridano l’uno con l’altro.

    Ciò che soprattutto fa specie della serie, a maggior ragione se si conosce Winx Club, è proprio la perfetta imperfezione – tanto per riesumare un’espressione tra le più abusate del terzo millennio – dei protagonisti, che stride con l’aura impeccabile che Iginio Straffi aveva loro donato nel cartone animato, e che invece qui è la forza della serie: Bloom è immatura e impulsiva, Terra è logorroica e insicura, Musa fa la dura per nascondere le proprie fragilità, tanto per citare alcuni esempi. Le Winx sono persone e sono giovani donne, prima di essere fate, rappresentate nella maniera più calzante che ci possa essere. La differenza, ecco, è che hanno i poteri magici.

    Obiettivo intrattenimento di Fate: The Winx Saga riuscito


    Punti cardine della trama sono essenzialmente due: l’origine dei poteri di Bloom, scoperti solo in età adolescenziale, e le trame che la misteriosa Beatrix (Sadie Soverall) – nel cui nome echeggia quello delle Trix, le villain del cartone animato -, una delle studentesse di Alfea, tesse e serba per la scuola.

    Il mood è spesso sinistro, cupo e tragico, non senza momenti felici o divertenti; l’intreccio di Fate: The Winx Saga scorre senza particolari intoppi lungo i sei episodi della serie, riservando anche qualche colpo di scena decisamente inaspettato: per quanto non siamo di fronte a un prodotto che tratta tematiche delicate o spinose né a una trama rivoluzionaria, l’obiettivo di intrattenere è raggiunto alla perfezione, lasciando anche un certo languorino per una eventuale seconda stagione. Il tutto con effetti speciali che non infastidiscono la visione, pur toccando qualche punta di trash in certi momenti, senza però rovinare l’esperienza.

    In sintesi, le Winx sono cresciute (e noi con loro)

    Volendo dunque tirare le somme, Fate: The Winx Saga si può considerare un esperimento riuscito sotto tanti aspetti. Per esempio, nel dimostrare il talento dei giovani protagonisti, tutti quasi esordienti e tutti decisamente promettenti; oppure, nel creare una serie dove l’elemento fantasy è una base di partenza e non una benedizione per pochi eletti, un po’ quasi a la Terrificanti avventure di Sabrina, ma con un guizzo del tutto nuovo.

    Soprattutto, l’esperimento riuscito è quello di aver fatto maturare ed evolvere le protagoniste del cartone animato, seguendo la traccia di quello che un tempo era il target di Winx Club. I millennials più giovani e la generazione Z più anziana, a patto di essere scevri da qualsiasi piagnucolio e volontà di rivedere a tutti i costi nella serie Netflix una copia carbone dell’originale, non possono non rimanere soddisfatti dai sei episodi di Fate: The Winx Saga. Perché noi siamo cresciuti, e le fate di Iginio Straffi anche. E non è una cosa scontata.

    Fate: The Winx Saga sarà disponibile su netflix dal 22 gennaio.
     
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    Fata Invicibile

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    * Da Badtaste:

    Fate: The Winx Saga (prima stagione), la recensione
    Beatrice Pagan
    15 Gennaio 2021 09:01

    La recensione della prima stagione di Fate: The Winx Saga

    Fate: The Winx Saga si ispira ai personaggi creati da Iginio Straffi al centro della popolare serie animata Winx Club per proporre al pubblico di Netflix un racconto confezionato con attenzione per un pubblico, prevalentemente young adult, pronto a lasciarsi conquistare da un mix di problemi adolescenziali ed elementi magici che, forse un po’ inaspettatamente dopo la diffusione del trailer accolto con qualche perplessità da chi è cresciuto guardando Winx Club, potrebbe rivelarsi un nuovo successo.
    Dell’atmosfera iper colorata e delle fatine dal fisico longilineo e stilizzato non rimane nulla, preferendo per la versione live-action un approccio più realistico in cui ogni adolescente possa, in qualche modo, riconoscersi, delineando così un mondo pieno di luci e ombre pur mantenendo al centro l’importanza dell’amicizia.

    Brian Young, già nel team di The Vampire Diaries, si è occupato dello sviluppo del progetto prodotto da Archery Pictures e Rainbow che si caratterizza per uno stile molto britannico nella scelta delle location e nel concentrarsi prevalentemente sull’evoluzione e sullo spessore della costruzione dei protagonisti.
    Al centro della trama c’è Bloom, interpretata da Abigail Cowen, che arriva in un mondo parallelo dove si trova la scuola di Alfea, dove vengono accolte le giovani fate insegnando loro le arti magiche. La ragazza è però molto diversa dalle sue compagne di classe, essendo cresciuta tra gli esseri umani e avendo dentro di sé un potere che potrebbe persino essere in grado di distruggere entrambi i mondi. Bloom deve così imparare a controllare le proprie emozioni mentre fa i conti con i problemi tipici di ogni adolescente e scoprire la propria identità. Al suo arrivo ad Alfea la teenager si avvicina alla sofisticata Stella (Hannah van der Westhuysen), che sente la pressione delle aspettative della madre, la regina Luna (Kate Fleetwood); Musa (Elisha Applebaum) i cui poteri non ancora del tutto sotto controllo la spingono a sembrare un po’ scontrosa e solitaria; la determinata e rispettosa Aisha (Precious Mustapha); e la solare e positiva Terra (Eliot Salt) che affronta le sue insicurezze, non sempre riuscendole a superarle, ed è sempre pronta ad aiutare le sue nuove amiche.
    A guidare i ragazzi dotati di poteri magici c’è la preside dell’istituto Farah Dowling (Eve Best) che guida un team in cui è presente anche l’esperto in sicurezza e tecniche di combattimento Silva (Robert James-Collier), diventato una figura paterna per l’affascinante Sky (Danny Griffin).
    Bloom e le sue amiche devono inoltre fare i conti con la rivalità e la tensione esistente nelle loro interazioni con la fredda Beatrix (Sadie Soverall) e il ribelle Riven (Freddie Thorp).

    I sei episodi che compongono la prima stagione di Fate: The Winx Saga, di cui si parla già di un rinnovo da parte di Netflix che sarebbe avvenuto ancora prima del debutto sugli schermi, sanno trovare un ottimo equilibrio nello spazio dato a tutti i personaggi personali. Il team di autori guidato da Young rivela i tasselli del puzzle della trama puntata dopo puntata, inserendo in modo coerente e non forzato piccole e grandi rivelazioni nel corso della narrazione. La serie, escludendo gli elementi magici a metà tra Harry Potter e Shadowhunters, è un teen drama ben costruito per rappresentare in tutte le sue sfumature la formazione dell’identità di tutte le protagoniste, impegnate nel compiere un percorso di ricerca di sé e conoscenza reciproca. Il gruppo guidato da Bloom cresce infatti confrontandosi, indagando sul passato, affrontando i pericoli del presente e cercando di capire la portata dei propri poteri e come gestirli nel migliore dei modi. Come in ogni teen drama che si rispetti, non mancano ovviamente rivalità, incomprensioni, amore e un pizzico di ribellione nei confronti delle autorità, senza dimenticare ovviamente di dare spazio ai legami con i propri genitori, rappresentati in modo equilibrato mostrando chi è in grado di accettare e sostenere senza riserve, chi ha dovuto sostituire una figura paterna, chi fatica a capire i potenziali danni causati da una pressione psicologica eccessiva e chi spera di guidare dando il buon esempio. Pur essendo uno show che si rivolge a un pubblico prevalentemente giovanile, la rappresentazione del mondo degli adulti in Fate: The Winx Saga è curata in modo soddisfacente e fa emergere le buone interpretazioni di Robert James-Collier, volto molto conosciuto dai fan di Downton Abbey, in una versione “militare” in cui ha saputo calarsi in modo convincente e di Eve Best, dalla performance calibrata su autorità e un conflitto interiore quasi costante.

    La vera forza del progetto, escludendo i personaggi maschili fin troppo bloccati in stereotipi e cliché come accade con Dane (Theo Graham) la cui sessualità lo porta a diventare un outsider e tristemente al centro di battute sarcastiche, è però il gruppo di protagoniste che sostengono la narrazione.
    Abigail Cowen riesce a tenere sulle proprie spalle il peso di dover essere il collante della storia rimanendo comunque molto naturale nella sua interpretazione della confusa Bloom e sa mantenere anche le decisioni meno condivisibili non condannabili e comprensibili, proponendo una recitazione non forzata e mai sopra le righe. Del gruppo di protagoniste Hannah van der Westhuysen è forse l’attrice ad avere meno materiale interessante a disposizione per distinguersi, a differenza di Eliot Salt che già nel primo episodio si mette alla prova con un monologo che fa emergere il carattere complesso di Terra e Alisha Applebaum che emerge nella parte finale della stagione in cui il passato di Musa viene svelato. Precious Mustapha è invece la presenza più solida dal punto di vista dell’etica e della morale risultando, proprio per questo, a tratti forse fin troppo intransigente considerando l’età del personaggio. Sadie Soverall ha inoltre gestito bene il ruolo di Beatrix che gli sceneggiatori hanno costruito sfruttando il contrasto con il gruppo di amiche e sfruttandone la presenza per far compiere passi in avanti al racconto.

    La produzione, tra una fotografia dai toni cupi e effetti speciali in media con le produzioni di medio budget (escludendo un momento del finale che è stato curato con attenzione, considerando la sua importanza per la storia), è in linea con gli standard ormai raggiunti sul piccolo schermo, senza particolari sperimentazioni o passi in avanti dal punto di vista tecnologico. Le creature proposte in questa stagione, i Bruciati, non si differenziano di molto da quanto proposto in show come Doctor Who, lasciando spazio per possibili miglioramenti considerando che si tratta di un racconto fantasy.
    Interessante, infine, seppur non esaltante, la colonna sonora che non va alla ricerca di hit particolarmente conosciute, riuscendo in ogni caso a creare l’atmosfera voluta.

    La visione di Fate: The Winx Saga non propone nulla di totalmente originale o non già visto o inaspettato, tuttavia la storia scorre in modo piacevole fino al suo temporaneo epilogo regalando qualche sorpresa e una rappresentazione della vita dei teenager realistica e coinvolgente. La prima stagione sembra gettare le basi per una storia e una messa in scena più ambiziose e sarà interessante scoprire in che modo si evolverà la serie, sperando che si risolvino alcuni problemi, nella rappresentazione dei personaggi e nell’equilibrio tra i vari elementi, che per ora impediscono di promuovere a pieni voti il progetto ispirato allo show animato.
     
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    Fata Invicibile

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    * Da Fangirlish:

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    ‘Fate: The Winx Saga’ Season 1 Advanced Review: “Discover Your Fate”
    Raquel
    16 hours ago

    Fate: The Winx Saga is so close! In just one week you can fully enjoy the premiere. We know you are eager to know and at Fangirlish we have your back. Here is our advanced review about season 1 and, trust us, it’s a season that you don’t want to miss.

    Here we go!

    OUR PAST…IS OUR FUTURE

    I want to tell you that I was a fan of the animated series when I was little, but I don’t remember them so I sat down to watch the show – and talk about it – having no preconceptions. And I like it. I advise you to take the show as something new, though. Because it is based on the cartoons of our childhood … but it also follows its own path. And that path can be beautiful if we are only open to exploring it.

    The show is darker than the cartoons were, I think it was unavoidable due to the audience it’s aimed at. But I think that darkness is good for it, it makes the show more adult, with more real problems in a fantasy world. Because, at the end of the day, the show tells us the story of how the characters find themselves and decide who they want to be, how they grow, evolve … and learn about their past.

    That is one thing you have to know. The past of the characters marks their present and their future. The past is always important because it is part of who we are now, it shapes us, and this show makes that have more meaning than ever.

    TRUST IN YOUR FRIENDS…AND YOUR LOVERS

    Fate: The Winx Club Saga Season 1. Hannah van der Westhuysen as Stella, Eliot Salt as Terra, Abigail Cowen as Bloom, Elisha Applebaum as Musa, Precious Mustapha as Aisha in Fate: The Winx Club Saga Season 1. Cr. Jonathan Hession/NETFLIX © 2020

    As for the characters, I think they all end up in a different place than where they started. In some cases for the better and in other cases for the worse. But they all take a position on what they believe best. Actually, it’s all about that, doing what you think is best … even if it’s wrong or hard.

    The usual question, does the end justify the means? It is something that the series makes you wonder and the answer will not be easy, because when you understand what is behind certain intentions, certain decisions … all the ideas you had change and you start to feel differently. You can really, really understand the characters, even if you don’t share their decisions. Only one character is the exception that proves the rule.

    At first, the characters don’t have deep connections with each other because they all hide their true feelings, their true heart … they are afraid to trust. I have some problems with that and a lot to say to a few of them about this, but I love that 6 episodes later that changes in a huge way and that they show it so clearly.

    Sometimes we just need to lower our barriers and trust … even if it costs us a lot to do so. Just let others help … and dare to explore the unknown. But you all want to know about our leaders Stella, Bloom, Terra, Aisha and Musa. I love them. So much. The ones I love the most are Stella, Terra (I really cried with her, because I felt so identified) and Bloom, but they all have my heart.

    As for the boys, Sky is sweet and really afraid to open his heart but when he does … he gives everything and Raven is able to learn from mistakes and I have my hopes pinned on him. Also, at some point in history, I had problems with almost all of them, but it doesn’t matter because I could understand … by knowing them.

    That is the key. In the first episodes, we hardly know them and their roles are very marked but later, while they lower their barriers, they get closer without realizing it, they get to know each other, understand each other, they dare to trust a little more … despite their fears, despite their demons. They need each other. And friends are always there. Only sometimes we trust who we shouldn’t …

    All the characters face different problems that are real and with which we can all identify in some way. They must find themselves and fight to go their own way, maturing in the process and realizing what or who is hurting them.

    As for couples, I think you will be surprised by some … and they are more set up for the future. I liked the evolution in this aspect and I think it has a good chance of being better if we have the opportunity to see a season 2.

    SECRETS AND SURPRISES
    Fate: The Winx Club Saga Season 1. Sadie Soverall as Beatrix in Fate: The Winx Club Saga Season 1. Cr. Jonathan Hession/NETFLIX © 2020

    Secrets and surprises are always the order of the day. In Alfea everyone hides something … and when it is discovered it is absolutely shocking because, in addition, they are quite intelligent and make you believe some things …, and then reveal more things that completely change your perception. We can only say that perhaps the enemies are not who you might think at first glance.

    That is a great thing about the show, it has several twists and some things that you do not expect. It only has six episodes but you simply need to watch them one after the other, it completely hooks you and each episode leaves you wanting more.

    As for the special effects, they are on point. They really feel pretty real and good … even if I think they still have room to improve for, hopefully, a season 2. The same goes for the costumes. I think it fits with the different personalities of the characters and they have done quite well, but I want more!

    OTHER THOUGHTS …

    As for the somewhat negative aspects, I think they could have done better in terms of diversity. Actors and actresses are perfect for their roles, really, and I love that we see diversity of bodies because not all of us have a perfect body according to our society. I like that Terra is there and has all that strength, combined with bravery and sweetness. I love that they treat what it means to her to have a different body.

    But I think the show fails a bit in showing the diversity of our society. I think we can have it all. Diversity of bodies and racial diversity. What’s more, we must demand it. Well, everyone deserves to be represented in a show or in a movie. The same happens with LGTBQ+ characters. They really teased us about it without being overtly explicit … but we deserve more. We must demand more. So I hope that in a hypothetical season 2 we will see more diversity.

    Also, I should add that maybe some changes happened too quickly and they should have explained more fully how and why. However, I think this happened because the show is only 6 episodes long, and they haven’t time for it. So again, hopefully in season 2 they give them more time.

    We must talk about these failures as we ask for improvement, but it really doesn’t detract from the final result, that is a series full of magic but much more human than what it may seem at first glance, and that ends up leaving us with honey on our lips anxiously waiting for another season.

    Because, yeah, it shows that this was only the beginning. The way to introduce the story and the characters and when it seems that everything is over … another game begins. And this time much more difficult to win … but with many possibilities.
    Did you like our review? Are you looking forward to seeing Fate: The Winx Saga? Don’t hesitate to share it with us in the comments below!

    Fate: The Winx Saga will be available to stream on Netflix on January 22.
     
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    sto sorprendentemente vedendo molte review positive della serie, dopo le prime due negative non me lo aspettavo
     
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    * Da Silmarien:

    Fate: The Winx Saga – Recensione
    Di
    Irene Podestà -
    15 Gennaio 2021

    Ho visto in anteprima la stagione 1 di Fate: The Winx Saga, una serie TV italo-britannica basata sul cartone animato Winx Club, disponibile in streaming su Netflix dal 22 gennaio 2021. Dopo un’attenta visione, sono pronta a parlarne con questa recensione rigorosamente senza spoiler.

    Pertanto, in questo mio articolo ti parlerò di tutto ciò che devi aspettarti da questa serie televisiva che si rivolge a chi, come me, è cresciuto in compagnia del cartone animato Winx Club, oltre agli amanti delle serie TV fantasy. Nei prossimi capitoli, inoltre, ti fornirò anche alcune informazioni sulla trama, mentre leggendo il capitolo dedicato alla recensione potrai sapere cosa aspettarti da questa serie televisiva.

    Fatte queste premesse iniziali, immagino che sarai impaziente di scoprire tutte le anticipazioni su Fate: The Winx Saga, vero? In tal caso ti invito a metterti seduto bello comodo e prenditi giusto qualche minuto di tempo libero, per leggere con calma questa mia recensione in anteprima. Prima di iniziare, però, ricorda di attivare le notifiche, tramite l’avviso che ti viene mostrato nel browser. Inoltre, seguimi sui social network (mi trovi su Facebook, Twitter e Instagram), per restare sempre aggiornato sui contenuti che pubblico. Arrivati a questo punto, ti auguro una buona lettura e, soprattutto, una buona visione!

    Indice

    Fate: The Winx Saga trama
    Fate: The Winx Saga recensione

    Fate: The Winx Saga trama

    Prima di raccontarti quelle che sono le mie impressioni sulla prima stagione di Fate: The Winx Saga, voglio spiegarti brevemente di cosa parla questa serie televisiva che, genericamente parlando, viene definita, “il live action delle Winx”.

    Detto ciò, devi sapere che la trama di Fate: The Winx Saga, pur essendo ambientata nello stesso universo narrativo del cartone animato, non è direttamente tratta da Winx Club, in quanto è basata su una sceneggiatura originale.

    La storia della stagione 1 vede come protagoniste un gruppo di fate adolescenti che frequentano Alfea, il collegio di magia di Oltre Mondo. Tra queste vi è Bloom, la protagonista, una ragazza cresciuta nel mondo degli umani, che scoprirà di essere una fata. Gli episodi, carichi di suspense e caratterizzati da un tono cupo, misterioso e tenebroso, raccontano, in linea generale, l’urgenza di Bloom di approfondire alcuni misteri legati alle sue origini.

    In parallelo, grazie agli insegnamenti della direttrice di Alfea, Farah Dowling, Bloom e le sue amiche – Terra, Musa, Stella e Aisha – dovranno imparare a controllare i loro poteri magici: un’oscura minaccia incombe sulla scuola e sarà necessario l’aiuto delle fate, oltre che degli specialisti, per far fronte a un’imminente battaglia.

    Detto ciò, se desideri saperne di più questa serie TV, ti invito alla lettura del mio articolo di approfondimento, nel quale puoi trovare altre informazioni come quella che riguarda il cast. Fatte le dovute premesse, passiamo quindi, adesso, alla mia recensione di Fate: The Winx Saga.

    Fate: The Winx Saga recensione


    Fate: The Winx Saga è una serie TV basata sui personaggi e sull’universo narrativo del popolare cartone animato italiano Winx Club, ideato da Iginio Straffi.

    A tal proposito, però, è bene fin da subito specificare che questo adattamento televisivo si rivolge a un target più adulto, rispetto a quello della serie animata. I toni, le atmosfere, i personaggi, le tematiche e le ambientazioni, infatti, sono molto più cupi e tenebrosi, facendo percepire fin da subito un notevole distacco dal materiale originale.

    La storia, inoltre, pur essendo ambientata nello stesso universo narrativo, introduce anche alcuni personaggi originali, come quello di Terra e di suo fratello Sam – cugini del personaggio di Flora – ma anche quello di Beatrix, l’antagonista, che è ispirata alle sorelle Trix.

    Si tratta, inoltre, di una serie TV di genere young adult che, mescolando gli elementi classici del genere fantasy, si distingue per il suo saper raccontare una storia ricca di misteri, azione e d’avventura, condita da un pizzico di horror.

    Fate: The Winx Saga è una origin story al femminile, che vede come protagoniste un gruppo di fate adolescenti legate da una stretta amicizia. Tuttavia, l’unione e la solidarietà femminile, tematiche centrali nella serie TV, insieme a quella dell’amore, della lealtà, della fiducia e della solidarietà, vengono rappresentate con un’accezione positiva ma, in alcuni casi, anche negativa.

    La caratterizzazione dei personaggi è, inoltre, uno tra i punti di forza della serie TV e, durante la visione delle 6 puntate della stagione 1 di Fate: The Winx Saga, si percepisce come la maggior parte degli adolescenti protagonisti siano accomunati da un senso di irrequietezza e inadeguatezza, trovandosi ad affrontare un percorso di auto accettazione per quanto riguarda tematiche quali il bullismo e la fluidità sessuale.

    A questo proposito, sebbene queste riflessioni non siano particolarmente approfondite, sono ben amalgamate all’interno della narrazione, quasi a dare l’impressione che la comunità di Alfea sia all’avanguardia, rispetto alle discriminazioni a cui, purtroppo, si assiste nella nostra società contemporanea.

    In sostanza, quindi, si tratta di un interessante racconto sul coming of age in chiave fantasy, che si pone l’intento di raccontare che cosa significhi essere un’adolescente e, allo stesso tempo, scoprire l’esistenza di un mondo fatato.

    In Fate: The Winx Saga, però, le difficoltà tipiche dell’adolescenza, come un brutto voto, gli scatti di ira o il mancato riconoscimento dell’autorità di un insegnante, sono legati a filo stresso con la necessità di controllare i propri poteri magici, al fine di evitare conseguenze potenzialmente devastanti.

    In quest’ottica, quindi, è chiaro che la serie TV Fate: The Winx Saga si rivolge ai fan delle serie TV fantasy/horror di successo, come The Vampire Diaries, The Originals, Shadowhunters e Le terrificanti avventure di Sabrina. Tuttavia, allo stesso tempo, l’intento è quello di “stregare” tutte quelle persone che hanno amato e, magari, tuttora amano, il cartone animato Winx Club.
    Fate-the-winx-saga-uscita

    Inoltre, tra i più interessanti cambiamenti apportati, rispetto a quest’ultimo, vi è sicuramente quello relativo al fatto che, tra i ranghi di Specialisti e Fate, vi sono sia personaggi di sesso maschile che di quello femminile. È, inoltre, interessante sottolineare la presenza di personaggi di diverse fisicità e l’introduzione di relazioni LGBTQ+.

    Manca, tuttavia, ancora all’appello, almeno per questa prima stagione, il personaggio di Flora, fata dai tratti somatici tipicamente ispanici, oltre che quello di Tecna. Inoltre, sicuramente non sono mancate, da parte di alcuni, le accuse di white washing per quanto riguarda il personaggio di Musa dato che la fata, precedentemente caratterizzata da tratti somatici tipicamente orientali, è interpretata da un’attrice inglese.

    In conclusione, quindi, coloro che si pongono con una mentalità aperta nei confronti di una rivisitazione dei personaggi, della storia e delle ambientazioni di Winx Club, ameranno senz’altro Fate: The Winx Saga. Al contrario, coloro che desiderano ritrovare, in questo prodotto televisivo, l’atmosfera più colorata e rilassata del cartone animato, potrebbero non rimanerne del tutto soddisfatti.


    * Da The Podd:

    In evidenza, Serie Tv
    FATE. The Winx Saga: la nostra recensione!
    15 Gennaio, 2021

    Chi è cresciuto fantasticando sulle fate e amando profondamente le Winx, alzi la mano! Ecco, ora che l’avete alzata tutti, possiamo cominciare!
    FATE. The Winx Saga è una delle serie Netflix più attese di quest’anno, ispirata al fenomeno mondiale d’animazione. L’abbiamo vista in anteprima, ed ecco la nostra recensione!

    Una doverosa premessa: occorre dimenticarsi quasi totalmente delle Winx con cui si è cresciuti. FATE. The Winx Saga è una serie dai toni decisamente più cupi e dal tono più adolescenziale. Se si dimenticano le fate dai toni dell’arcobaleno e i loro dolci cuccioli, però, la serie funziona ed è decisamente un prodotto da binge-watching. L’abbiamo finita in un’unica maratona di 6 puntate da 40′ l’una, e vi consigliamo d fare lo stesso. Preparate i popcorn e le caramelle, spegnete il telefono e premete play.

    Lasciatevi trasportare ad Alfea, prestigiosa scuola di magia (ma non solo), e scopritela insieme a Bloom (Abigail Cowen), cresciuta nel mondo umano e spaventata da un potere che non riesce a controllare. Il fuoco le divampa dalle mani solo quando è spaventata o arrabbiata, e questo non aiuta granché a controllare l’elemento. Nella migliore delle tradizioni, attira subito l’attenzione di Sky: alto, atletico, biondo… e già impegnato (sempre nella migliore delle tradizioni) con Stella (Hannah van der Westhuysen).

    Di sangue blu, è una principessa nell’atteggiamento e di fatto. È lei ad accogliere Bloom ad Alfea, ma nonostante l’apparente scorza dura si rivela presto una ragazza con le sue insicurezze. Ci è piaciuta molto, soprattutto dalla quarta puntata in avanti.

    Anche Aisha (Precious Mustapha) ci ha conquistate. Il suo elemento è l’acqua, e la sua personalità è trasparente allo stesso modo. Leale, disponibile, e spesso la voce della ragione, è la compagna di stanza di Bloom. È l’amica che vorremmo avere, sempre pronta a mettersi in gioco in prima persona se necessario, ma anche pronta a frenarci se stiamo andando fuori strada. Non che con Bloom funzioni… però lei ci prova lo stesso. Ogni singola volta.

    Ma la nostra preferita è lei, Musa (Elisha Applebaum). Ed è quella col potere più scomodo: la capacità di percepire ogni singola emozione attorno a lei. È il motivo per cui tende a stare sulle sue, e a nascondere agli occhi del mondo ciò che le riguarda. Ma è una buona amica, e speriamo abbia più spazio in un’eventuale seconda stagione!

    Ha fatto discutere anche la scelta di introdurre nuovi personaggi. A cominciare da Terra (Eliot Salt), figlia di uno degli insegnanti e la cui magia è legata alla Terra (che combinazione, eh?). Nonostante il suo personaggio ispiri molta tenerezza nella sua insicurezza e goffaggine, non siamo riuscite a toglierci di dosso la sensazione che sia stata inserita per mera rappresentanza di una fisicità sopra la taglia 40. Non ha battute particolarmente brillanti, le tocca il ruolo di insicura e presa in giro…

    Era necessario? Forse no. È tuttavia un personaggio che può avere la sua rivalsa in una futura seconda stagione, quindi… incrociamo le dita!

    Altra new entry è Beatrix (Sadie Soverall), personaggio ambiguo sin dal primo istante. Diretta, provocante e in cerca di informazioni segrete, è decisamente poco incline a seguire le regole di Alfea. Come del resto lo è Bloom… Noi abbiamo apprezzato molto alcune sue battute e la sua disinvoltura, e siamo convinte che un po’ di pepe non sia mai una cattiva idea.

    FATE. The Winx saga: promossa o bocciata?

    Promossa, senza alcun dubbio: intrattiene, appassiona e si gode dall’inizio alla fine. Il cast ci è sembrato azzeccato, gli effetti speciali ben gestiti e ci siamo innamorate della canzone di apertura (Kids In The Corner, di Amber Van Day). Ogni elemento tipico delle serie rivolte a un pubblico teen e YA è presente, ma è un prodotto apprezzabile anche da chi ha qualche anno in più. Consigliata per un venerdì sera fatato, anche in pigiama!

    Il romanzo ufficiale della serie Netflix, firmato da Ava Corrigan, arriverà in libreria il 2 febbraio (Mondadori), ed è già disponibile per il preorder.

    Alla prestigiosa scuola di magia di Alfea, studenti di tutto l’Oltremondo imparano a padroneggiare i propri poteri. Tra loro ci sono le Winx, cinque ragazze molto diverse che si sono ritrovate a vivere insieme loro malgrado. L’atletica Aisha, una Fata dell’Acqua talentuosa ma talvolta vittima del suo stesso perfezionismo; l’empatica Musa, che preferisce tenere le persone a distanza per non finire sopraffatta dalle loro emozioni; Terra, insicura e goffa, che nei momenti di crisi sa però tirare fuori risorse inaspettate attingendo alla magia della natura; la bellissima Stella, Fata della Luce con un futuro da regina, dallo stile impeccabile e i modi altezzosi.

    E infine Bloom, l’unica a provenire dal mondo degli uomini, dotata di una magia del fuoco tanto potente da essere incontrollabile. Quando antiche creature malvagie che le fate credevano sconfitte per sempre riappaiono seminando morte, le Winx dovranno unire le forze per sconfiggerle. E un segreto riaffiorerà dalle tenebre del passato, un segreto sconvolgente che potrebbe cambiare per sempre il loro destino e il loro mondo…

    Cinque fate. Cinque amiche. Un unico destino: svelare l’oscuro segreto che potrebbe mettere in discussione tutto ciò che hanno sempre saputo sul loro mondo, nonché la loro stessa esistenza.
    FATE. The Winx Saga sarà disponibile su Netflix dal 22 gennaio.


    * Kids in The Corner di Amber Van Day è la canzone della sigla della serie.

    Qui il video musicale ufficiale:




    Qui il testo della canzone:

    [Verse 1]
    We're a product of a system in a world that never listens
    To the messed up truth
    We're a burden and a blessing and we keep you second-guessing
    That's what we do, yeah
    We're the kids in the corner
    We don't look like you, u
    We're the kids in the corner
    We ain't taking shit from you, nah, nah

    [Pre-Chorus]
    We know we go to dirty places
    To find familiar faces
    Lost in another life
    To forget that we ain't fine
    (Never ever break alone)
    (Never ever let you break alone)

    [Chorus]
    We're the kids in the corner
    Wear our heroes on our clothes
    Together, we feel a little warmer
    'Cause we're the only ones who knows
    That we all cry from time to time
    In the dark, our eyes still shine
    'Cause we're the kids in the corner
    All our heroes never die
    Die, die, die, die
    All our heroes never die
    Die, die, die, die
    [Verse 2]
    Put your hands around our throat, call us "generation broke"
    But you won't silence us (Yeah, yeah)
    While you wonder how we're stable while we're dancing on the tables
    All push and shove

    [Pre-Chorus]
    It's because we know we go to dirty places
    To find familiar faces
    To know we ain't alone-lone

    [Chorus]
    We're the kids in the corner
    Wear our heroes on our clothes
    Together, we feel a little warmer
    'Cause we're the only ones who knows
    That we all cry from time to time
    In the dark, our eyes still shine
    'Cause we're the kids in the corner
    All our heroes never die
    Die, die, die, die
    All our heroes never die
    Die, die, die, die

    [Bridge]
    We will be who we want to be
    Make heroes of you and me
    We live for the revelry
    Yeah, so let me hear you say
    We will be who we want to be
    Make heroes of you and me
    We live for the revelry
    [Chorus]
    We're the kids in the corner
    Wear our heroes on our clothes
    Together, we feel a little warmer
    'Cause we're the only ones who knows
    That we all cry from time to time
    In the dark, our eyes still shine
    'Cause we're the kids in the corner
    All our heroes never die
    Die, die, die, die
    All our heroes never die
    Die, die, die
     
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