Fate: The Winx Saga - Live Action dal 22 gennaio su Netflix

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    4,852
    Location
    Durazzo,Albania

    Status
    Offline
    CITAZIONE (~Vicky~ @ 27/12/2020, 14:09) 
    Ma infatti ciò che è stato fatto nell'ottava stagione è grave, non tanto per il naso a patatina, perché lì parliamo di una semplice caratteristica del personaggio che si è persa con il cambio dell'artstyle, mentre sbiancarla... no, è una cosa pessima, Flora ha sempre avuto la carnagione da latinoamericana, l'ha sempre detto Straffi che nel crearla si è ispirato a Jennifer Lopez. Idem per Musa, che ha perso i suoi caratterristici occhi a mandorla tipicamente asiatici, dato che per crearla, Straffi si è ispirato alla taiwanese Lucy Liu. Quindi il whitewashing, anche se non fatto per razzismo, maer semplice superficialità o distrazione, è da condannare.

    proprio così, spero solo che nella nona stagione rimedino a queste cose, anche se la vedo un pò difficile
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    4,852
    Location
    Durazzo,Albania

    Status
    Offline
    ciò che proprio non comprendo è Iginio, qua non siamo in World of Winx in cui lo sbiancamento è avvenuto per la prima volta, siamo al terzo progetto in cui succede(o quarto se volete contare Magica Avventura), cioè non è la prima volta che provano e dici, “hanno toppato, rimedieranno con la prossima stagione”, hanno ricevuto critiche, articoli, stampe, di tutto e di più in cui ne parlano e continuano a non rimediare.
    Il ciò mi sembra pure surreale perchè non si tratta di una cosa plot-changing in cui uno dice, “se cambio questo la serie si capovolge”, cioè devono cambiare la palette di due personaggi, come hanno cambiato i design cosmix nell’animazione, potrebbero fare questo tranquillamente, e per il live action bastava prendere un attrice asiatica, davvero non li comprendo.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Mod&Graphs
    Posts
    18,451

    Status
    Anonymous
    Novità:

    * Copertina italiana del romanzo "Fate: The Winx Saga - Il Destino delle Fate".

    Il libro arriverà nelle librerie dal 2 febbraio al prezzo di € 16,05.

    mUoO7UJ

    2MeUZO7


    * Canzone "Animal" di AG ft. MoonZz (è la canzone che si sente nel trailer della serie):



    * Character Poster di Bloom:

    pikeur1
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    4,852
    Location
    Durazzo,Albania

    Status
    Offline
    CITAZIONE (veu @ 27/12/2020, 17:35) 
    Novità:

    * Copertina italiana del romanzo "Fate: The Winx Saga - Il Destino delle Fate".

    Il libro arriverà nelle librerie dal 2 febbraio al prezzo di € 16,05.

    (IMG:https://i.imgur.com/mUoO7UJ.jpg)

    (IMG:https://i.imgur.com/2MeUZO7.jpg)


    * Canzone "Animal" di AG ft. MoonZz (è la canzone che si sente nel trailer della serie):

    www.youtube.com/watch?v=vAHuftD0RGg

    * Character Poster di Bloom:

    (IMG:https://i.imgur.com/pikeur1.jpg)

    sicuri il character poster di bloom sia originale?
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Magic

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    165

    Status
    Offline
    Allora, ho letto gli ultimi messaggi ma non posso riportarvi tutti sennò manderei una serie infinita di risposte. Io non ricordo che qualcuno abbia mai affermato che Elliot Salt sarebbe stata Flora, Fate è stato un progetto troppo silenzioso direi, solo adesso stanno venendo fuori tanti dettagli. Non abbiamo poster, ne characters poster. Non sappiamo assolutamente niente di niente. Le notizie che circolano non sappiamo se effettivamente le vedremo nella serie o meno, o se saranno solo parte del libro. Quello che è certo è che Terra non è Flora. Il whitewashing di Flora in WOW e nella serie 8 è dovuto allo stile che hanno usato. Il Fairy Couture include Flora sia nei modelli di merchandising sia negli artwork delle serie (dalla 6 in su). Il colore della pelle di Flora nello stile Fairy Couture è molto chiaro rispetto alla serie, pur avendo un colore decisamente più scuro delle altre. Infatti abbiamo Aisha che nella Fairy Couture ha il colore di Flora, Flora di Bloom e le altre risultano quasi bianche. Questo è dovuto al fatto che quello stile è disegnato in maniera completamente differente. WOW e la stagione 8 sono animate in quello stile, infatti nell'ultima stagione abbiamo molti luoghi presi direttamente da WOW più che dalle stagioni canon precedenti. Flora è da sempre la mia preferita dopo Bloom e il tocco latino non ha fatto altro che aumentare il mio amore per lei, ma non ci trovo un argomento sul quale fare polemica se ci ragioniamo su. Flora non ha subito nessun whitewashing, il Fairy Couture esiste dalla sesta stagione e Aisha e Flora nella serie in 2D hanno sempre mantenuto il colore ufficiale. Non a caso al cambio di animazione/stile perdono colore. Purtroppo viviamo in una società che non accetta errori, se così possiamo chiamarli. Non c'è nessuna base per alzare una polemica sul colore delle Winx, perché se confrontiamo le tonalità delle altre rispetto a quella di Flora sia in WOW che nella stagione 8 è palese che il colore di Flora è nettamente più scuro. Ciò che perde un po' è lo stile usato, che richiede un'altra tecnica di colore.
    Sull'attrice di Musa non ho nulla da dire, io per primo avrei voluto un'attrice orientale per interpretare il personaggio, ma se vogliamo rendere il disegno reale, purtroppo, già immaginavo avrebbero scelto una non-orientale.
    Non è un attacco a nessuno del forum ovviamente, è uno sfogo generale dato che ne ho sentite e lette di ogni sia sul live action che sulla serie 🤷‍♂️
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Magic

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    165

    Status
    Offline
    CITAZIONE (veu @ 25/12/2020, 18:46) 
    Notizie che circolano ma al momento NON confermate, quindi prendetele con le pinze!

    - Sam potrebbe essere un ragazzo fatato, ossia una Fata maschio.
    - Riven potrebbe essere un personaggio lgtbq.

    Sam non ho ben presente chi sia, se è il ragazzo del trailer che sembra un mago piuttosto che uno specialista devo dire la verità a me ha ricordato molto il personaggio di Nabu.
    Riven parte delle LGBT sarebbe un tocco di classe, Riven è sempre stato il maschio alpha d'eccezione, sarebbe bellissimo disegnarlo come membro della LGBT. Presumo che, se lo spoiler è vero, sarà bisessuale o altro, ma non gay. Perché nel trailer lo si vede baciare Musa.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    4,852
    Location
    Durazzo,Albania

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Winx2002 @ 27/12/2020, 19:26) 
    Allora, ho letto gli ultimi messaggi ma non posso riportarvi tutti sennò manderei una serie infinita di risposte. Io non ricordo che qualcuno abbia mai affermato che Elliot Salt sarebbe stata Flora, Fate è stato un progetto troppo silenzioso direi, solo adesso stanno venendo fuori tanti dettagli. Non abbiamo poster, ne characters poster. Non sappiamo assolutamente niente di niente. Le notizie che circolano non sappiamo se effettivamente le vedremo nella serie o meno, o se saranno solo parte del libro. Quello che è certo è che Terra non è Flora. Il whitewashing di Flora in WOW e nella serie 8 è dovuto allo stile che hanno usato. Il Fairy Couture include Flora sia nei modelli di merchandising sia negli artwork delle serie (dalla 6 in su). Il colore della pelle di Flora nello stile Fairy Couture è molto chiaro rispetto alla serie, pur avendo un colore decisamente più scuro delle altre. Infatti abbiamo Aisha che nella Fairy Couture ha il colore di Flora, Flora di Bloom e le altre risultano quasi bianche. Questo è dovuto al fatto che quello stile è disegnato in maniera completamente differente. WOW e la stagione 8 sono animate in quello stile, infatti nell'ultima stagione abbiamo molti luoghi presi direttamente da WOW più che dalle stagioni canon precedenti. Flora è da sempre la mia preferita dopo Bloom e il tocco latino non ha fatto altro che aumentare il mio amore per lei, ma non ci trovo un argomento sul quale fare polemica se ci ragioniamo su. Flora non ha subito nessun whitewashing, il Fairy Couture esiste dalla sesta stagione e Aisha e Flora nella serie in 2D hanno sempre mantenuto il colore ufficiale. Non a caso al cambio di animazione/stile perdono colore. Purtroppo viviamo in una società che non accetta errori, se così possiamo chiamarli. Non c'è nessuna base per alzare una polemica sul colore delle Winx, perché se confrontiamo le tonalità delle altre rispetto a quella di Flora sia in WOW che nella stagione 8 è palese che il colore di Flora è nettamente più scuro. Ciò che perde un po' è lo stile usato, che richiede un'altra tecnica di colore.
    Sull'attrice di Musa non ho nulla da dire, io per primo avrei voluto un'attrice orientale per interpretare il personaggio, ma se vogliamo rendere il disegno reale, purtroppo, già immaginavo avrebbero scelto una non-orientale.
    Non è un attacco a nessuno del forum ovviamente, è uno sfogo generale dato che ne ho sentite e lette di ogni sia sul live action che sulla serie 🤷‍♂️

    il whitewashing nelle serie potrebbe essere dovuto allo stile di disegno, ma è comunque un gesto evitabile e giustamente condannabile, schiarire i colori della pelle di personaggi, anche se non fatto in malizia, è una cosa offensiva per la gente con la pelle più scura, è normale che passi come razzismo, fa passare il messaggio che quella pelle valga meno o che sia meno bella di quelle più chiare, cosa non assolutamente vera.
    anche io prima dicevo cosi, ma mi sono ricreduto vedendo comunque le reazioni delle persone di colore e ho compreso, ti faccio un esempio, totalmente differente, ma che può essere paragonato.
    io faccio parte dell’lgbt, e ho immaginato un caso in cui un personaggio lgbt fosse stato introdotto nelle Winx, comunque importante per me perché mi avrebbe fatto sentire più accettato, e mo dal nulla quel personaggio diventa etero, io che vado a pensare? è ovvio che penso sia omofobia, anche perchè di giustificazioni accettabili non ce ne sono, fa passare il messaggio che essere così non vada bene, capisci?
    stessa cosa vale per il whitewashing, sminuire i colori delle pelli più scure, come l’omofobia, è una cosa che tutt’ora succede, e Rainbow prendendo queste decisioni, non fa altro che peggiorare il tutto, senza malizia o con. il colore della pelle non li convinceva in certi stili? se li facevano piacere, anche perchè penso che ormai sia una scusa vecchia visto che ho visto edit di flora e aisha con i loro colori di pelli originali e ci stanno bene, o non cambiano stile, è semplice.
    spero davvero che recuperino con la nona stagione.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Magic

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    165

    Status
    Offline
    CITAZIONE (goldenflora @ 28/12/2020, 11:59) 
    il whitewashing nelle serie potrebbe essere dovuto allo stile di disegno, ma è comunque un gesto evitabile e giustamente condannabile, schiarire i colori della pelle di personaggi, anche se non fatto in malizia, è una cosa offensiva per la gente con la pelle più scura, è normale che passi come razzismo, fa passare il messaggio che quella pelle valga meno o che sia meno bella di quelle più chiare, cosa non assolutamente vera.
    anche io prima dicevo cosi, ma mi sono ricreduto vedendo comunque le reazioni delle persone di colore e ho compreso, ti faccio un esempio, totalmente differente, ma che può essere paragonato.
    io faccio parte dell’lgbt, e ho immaginato un caso in cui un personaggio lgbt fosse stato introdotto nelle Winx, comunque importante per me perché mi avrebbe fatto sentire più accettato, e mo dal nulla quel personaggio diventa etero, io che vado a pensare? è ovvio che penso sia omofobia, anche perchè di giustificazioni accettabili non ce ne sono, fa passare il messaggio che essere così non vada bene, capisci?
    stessa cosa vale per il whitewashing, sminuire i colori delle pelli più scure, come l’omofobia, è una cosa che tutt’ora succede, e Rainbow prendendo queste decisioni, non fa altro che peggiorare il tutto, senza malizia o con. il colore della pelle non li convinceva in certi stili? se li facevano piacere, anche perchè penso che ormai sia una scusa vecchia visto che ho visto edit di flora e aisha con i loro colori di pelli originali e ci stanno bene, o non cambiano stile, è semplice.
    spero davvero che recuperino con la nona stagione.

    Ma sono d'accordissimo con te, e te lo dico con il cuore in mano. Ripeto, io disegno Winx e Flora e Aisha non mi sognerei MAI di schiarirle per nessun motivo. Ho intenzione di lavorare nel campo dell'animazione e ho intenzione di portare sullo schermo nuovamente l'animazione manuale, che permetteva all'animatore di creare tutto quello che si voleva (Biancaneve fu truccata dagli animatori Disney con vero trucco per fare un esempio). Su computer si è molto limitati, infatti Flora negli sketch conserva ancora il suo colore originale (idem per Aisha). Ci sono parecchie cose che non capisco. In WOW passi pure, però nell'ottava stagione al posto di riprendere WOW potevano riprendere le stagioni precedenti e lasciare tutto 'originale'.
    Capisco la questione dell'lgbt, e condivido assolutamente anche questo. Purtroppo questo è un tema che divide TROPPO e senza motivo l'opinione pubblica, e gli anni in cui le Winx furono pubblicate era qualcosa di impensabile introdurre personaggi lgbt nei cartoni animati, perché spesso boicottati. Ricordiamo che i vecchi anime (Lady Oscar e altri di questo genere) in Italia sono arrivati dimezzati per le tante scene (di nudo ma anche omosessuali) censurate.
    Sinceramente mi piacerebbe vedere un personaggio in Winx lgbt, ma dubito -specialmente ora che il target si è abbassato ulteriormente- che ne metteranno mai uno...
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    4,852
    Location
    Durazzo,Albania

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Winx2002 @ 28/12/2020, 12:11) 
    CITAZIONE (goldenflora @ 28/12/2020, 11:59) 
    il whitewashing nelle serie potrebbe essere dovuto allo stile di disegno, ma è comunque un gesto evitabile e giustamente condannabile, schiarire i colori della pelle di personaggi, anche se non fatto in malizia, è una cosa offensiva per la gente con la pelle più scura, è normale che passi come razzismo, fa passare il messaggio che quella pelle valga meno o che sia meno bella di quelle più chiare, cosa non assolutamente vera.
    anche io prima dicevo cosi, ma mi sono ricreduto vedendo comunque le reazioni delle persone di colore e ho compreso, ti faccio un esempio, totalmente differente, ma che può essere paragonato.
    io faccio parte dell’lgbt, e ho immaginato un caso in cui un personaggio lgbt fosse stato introdotto nelle Winx, comunque importante per me perché mi avrebbe fatto sentire più accettato, e mo dal nulla quel personaggio diventa etero, io che vado a pensare? è ovvio che penso sia omofobia, anche perchè di giustificazioni accettabili non ce ne sono, fa passare il messaggio che essere così non vada bene, capisci?
    stessa cosa vale per il whitewashing, sminuire i colori delle pelli più scure, come l’omofobia, è una cosa che tutt’ora succede, e Rainbow prendendo queste decisioni, non fa altro che peggiorare il tutto, senza malizia o con. il colore della pelle non li convinceva in certi stili? se li facevano piacere, anche perchè penso che ormai sia una scusa vecchia visto che ho visto edit di flora e aisha con i loro colori di pelli originali e ci stanno bene, o non cambiano stile, è semplice.
    spero davvero che recuperino con la nona stagione.

    Ma sono d'accordissimo con te, e te lo dico con il cuore in mano. Ripeto, io disegno Winx e Flora e Aisha non mi sognerei MAI di schiarirle per nessun motivo. Ho intenzione di lavorare nel campo dell'animazione e ho intenzione di portare sullo schermo nuovamente l'animazione manuale, che permetteva all'animatore di creare tutto quello che si voleva (Biancaneve fu truccata dagli animatori Disney con vero trucco per fare un esempio). Su computer si è molto limitati, infatti Flora negli sketch conserva ancora il suo colore originale (idem per Aisha). Ci sono parecchie cose che non capisco. In WOW passi pure, però nell'ottava stagione al posto di riprendere WOW potevano riprendere le stagioni precedenti e lasciare tutto 'originale'.
    Capisco la questione dell'lgbt, e condivido assolutamente anche questo. Purtroppo questo è un tema che divide TROPPO e senza motivo l'opinione pubblica, e gli anni in cui le Winx furono pubblicate era qualcosa di impensabile introdurre personaggi lgbt nei cartoni animati, perché spesso boicottati. Ricordiamo che i vecchi anime (Lady Oscar e altri di questo genere) in Italia sono arrivati dimezzati per le tante scene (di nudo ma anche omosessuali) censurate.
    Sinceramente mi piacerebbe vedere un personaggio in Winx lgbt, ma dubito -specialmente ora che il target si è abbassato ulteriormente- che ne metteranno mai uno...

    esattamente! speriamo solo che nella nona stagione i colori delle pelli ritornino quelli normali, sarebbe un passo in avanti.
    per un personaggio lgbt nel cartone animato non ci spero nemmeno, non perchè non voglio, anzi ne sarei estasiato, ma conosciamo Rainbow quindi yikess
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Member
    Posts
    4,186
    Location
    Un pianeta a caso sperduto nello spazio

    Status
    Anonymous
    Ragazzi/e, nel teaser chi sta baciando Musa è Sam, non Riven.

    Poi non ho capito... chi è il mago che somiglierebbe a Nabu?

    Veu, quel poster è fanmade, c'è anche la firma dell'autore in basso a destra.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Magic

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    165

    Status
    Offline
    CITAZIONE (~Vicky~ @ 30/12/2020, 14:33) 
    Ragazzi/e, nel teaser chi sta baciando Musa è Sam, non Riven.

    Ah scusate, devo ancora imparare a riconoscere tutti i personaggi 👀
    CITAZIONE (~Vicky~ @ 30/12/2020, 14:33) 
    Poi non ho capito... chi è il mago che somiglierebbe a Nabu?

    No, nessuno. Ceh, era un mio pensiero. Se non ricordo male c'è un personaggio di carnagione scura tra gli attori e mi ha ricordato Nabu
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Mod&Graphs
    Posts
    18,451

    Status
    Anonymous
    Ecco qua un'intervista a Francesco Artibani (story editor di Winx) da Birdmen Magazine:

    Intervista a Francesco Artibani – Tra Topolino e le Winx | I Film di Carta
    INTERVISTE
    30 DICEMBRE 2020
    di NICOLÒ VILLANI

    I FILM DI CARTA
    A pochi giorni dal lancio della miniserie Netflix dedicata alle sue Winx, abbiamo intervistato per la rubrica I Film di Carta Francesco Artibani, uno dei più importanti sceneggiatori di fumetti e prodotti d’animazione in Italian (e non solo), che ha firmato storie memorabili da Lupo Alberto a Topolino e ha contribuito a plasmare le forme dell’immaginario di più di una generazione. Tra fumetto, animazione, serialità e industria, abbiamo indagato un po’ più a fondo i legami tra i diversi media nel nostro paese, ricordando momenti irripetibili della storia produttiva italiana.


    Come trovi lo stato di salute del mercato fumettistico italiano?
    Per me il mercato è particolarmente florido; di solito si parla di crisi, ma questo è un discorso che sento identico da quarant’anni, anzi da un po’ di più: da quando leggo fumetti c’è sempre qualcuno che lamenta una crisi. Che ci sia una crisi è vero, ma è una crisi strutturale legata ai punti vendita e alle edicole che chiudono. Se parliamo di una crisi creativa, allora no: è un periodo particolarmente ricco di proposte, di autori vecchi e giovani, tanti debutti, ecc. C’è più spazio per fare fumetti: mentre un tempo o facevi le classiche fanzine ciclostilate o non eri visibile, ora, tra autoproduzioni e le possibilità che dà la rete, è un periodo promettente, stimolante e produttivo. C’è sicuramente un calo di venduto, ma quello è un problema di pubblico che non legge e che si può risolvere lavorando sulla scuola e su altri elementi, non certamente variando le proposte da parte degli editori e degli autori; da autore mi sembra un bellissimo momento: vado in fumetteria o in edicola e trovo mille cose diverse, italiane, straniere; c’è di tutto. Sono ottimista, malgrado le apparenze.

    Il fumetto italiano ha sempre fatto i conti con diversi modelli di serialità. Col tuo lavoro, hai contribuito a una notevole evoluzione; penso a PK o alle W.I.T.C.H. per Disney, che erano titoli molto rivoluzionari per il momento in cui sono arrivati negli scaffali. Come vedi oggi l’approccio seriale nel fumetto? C’è una rincorsa a modelli internazionali o c’è qualcosa di puramente italiano?

    Di puramente italiano rimangono i personaggi più tradizionali, che sono quelli classici del fumetto italiano, come Tex, Diabolik, ci metto anche Topolino, che possiamo considerare a tutti gli effetti, in gran parte, una produzione italiana. Ma al di là delle diverse modalità di serialità o di periodicità, la cosa che mi inquieta è quando vedo l’inseguire, da parte degli autori, modelli di serialità che non appartengono al fumetto. In parole povere, quando si cerca di portare nel fumetto e nel suo linguaggio esempi, modelli e regole che arrivano dalla televisione, dalla sconfinata produzione di serie televisive che abbiamo, miniserie e quant’altro; ecco, quando il fumetto in sostanza abdica e rinuncia alle proprie caratteristiche e alle proprie peculiarità in termini di linguaggio per fare proprie caratteristiche di altri mezzi, lo ritengo un danno come quando leggo dialoghi che sembrano già scritti per una trasposizione televisiva: di esempi ce ne sono tantissimi, purtroppo, a partire da quelle paginate di dialoghi di Brian Bendis che non hanno niente del fumetto, che potrebbero essere dialoghi televisivi o radiofonici e il fumetto ne è semplicemente il contenitore; da lettore un po’ mi annoia e da autore cerco di non farlo mai, perché vuol dire che si sta facendo un’altra cosa. Poi si può parlare anche di come gli autori oggi lavorino pensando già al dopo, col fumetto come tramite.

    Il tuo lavoro è arrivato presto all’animazione, con titoli come Monster Allergy e Winx, per citare due dei più celebri. Come ti approcci al passaggio dal fumetto all’animazione?

    Questa in realtà è una cosa “delle origini”, nel senso che io nasco come disegnatore: la mia idea era di disegnarli i fumetti, non di scriverli, e ho frequentato a Roma l’unica scuola professionale di Stato che diploma tecnici del cinema di animazione, così col mio diploma di maturità ero un animatore formato. Volevo lavorare nei cartoni animati e volevo disegnarli, ma ero uscito nel 1987, quando era morto Carosello ed erano anni in cui non c’era niente. I miei primissimi lavori erano delle animazioni tristissime per SuperQuark di Piero Angela: animavo delle cellule e delle molecole, insomma, una cosa di una tristezza totale. Sono arrivato al cartone animato abbandonando nel frattempo il disegno, perché ho visto che c’era molta più attenzione, richiesta e bisogno di sceneggiatori, dato che tutti volevano disegnare. Sono quindi passato in pochi anni dal disegnare al solo scrivere. Il primissimo lavoro, mentre ero già sceneggiatore di Lupo Alberto, è stata la serie anima dedicata al personaggio, che è stata la prima serie animata che la Rai produceva con un’impostazione industriale, come una produzione vera, dopo gli anni di Carosello. Intorno alla metà degli anni ’90 inizio quindi a scrivere Lupo Alberto perché ne scrivevo già le storie a fumetti; lì, insieme a Laganà, già collaboratore di Bruno Bozzetto e regista della serie, ho cominciato a frequentare gli studi di animazione. Il mio approccio è quindi stato quello: arrivare dal fumetto e passare all’animazione, portandomi dietro le competenze del fumetto, ragionando anche da disegnatore quando scrivevo delle sequenze; ho poi portato le competenze dell’animazione nel fumetto: tutto il discorso del ritmo, delle gag fisiche e meccaniche, il non abbondare con i giochi di parole e le battutine per dare spazio a quel tipo di gag, considerando il fatto che i personaggi che scrivevo in quegli anni e che scrivo ancora oggi – quelli della Disney – nascono dai cartoni animati: quando un Topolino è troppo verboso, parla troppo e agisce poco, non è un buon Topolino, perché sta dimenticando quella che è la sua natura di personaggio dinamico, animato da ogni punto di vista. Oggi chiaramente non lo faccio più in maniera meccanica, perché fa tutto parte di quello zaino che uno porta con sé e che mi aiuta a scrivere sia quando faccio fumetti che quando faccio cartoni animati, perché riesco a tenere in mente quali devono essere le specificità dei due diversi linguaggi e prodotti.

    Molti dei tuoi lavori recenti per Topolino si dimostrano estremamente consapevoli di come Disney stia facendo evolvere i propri personaggi con i loro linguaggi. Penso alle tue storie di Capitano Nemo (iniziate su Topolino n. 3385 e 3386) che mostrano perfettamente questa tua attitudine alla fisicità dei personaggi, facendo sognare una loro versione animata.

    Beh, quando metti insieme quei tre personaggi, Topolino, Pippo e Paperino, il rimando è quello dei cartoni e delle prime strisce a fumetti, quindi non puoi non trattarli così.

    Cosa ne pensi, in quest’ottica, di titoli recenti come DuckTales e quanto sei influenzato da prodotti così “d’avanguardia” da un punto di vista dei temi, dei linguaggi e della dinamica tra i personaggi?

    Rispondo dalla fine, nel senso che la tentazione è proprio quella di guardare e farsi influenzare, mentre purtroppo i fatti e le direttive aziendali della Disney ci ricordano e ci raccomandano di non pensare di poter fare sui fumetti quello che si fa in animazione; sono due universi separati. Molto spesso, parlando con altri autori o con i lettori c’è quella cosa che ti dicono «Ma come, in tv fanno questo e voi censurate ancora le pistole?» Purtroppo sono due mercati proprio diversi – parlo di Disney, non di Panini che è un licenziatario -: Disney dice, a torto o a ragione – secondo me a torto – che il fumetto è un prodotto di nicchia, tendenzialmente per bambini o per collezionisti “anziani”, mentre la televisione è per il mercato globale, quindi trattiamo il primo in un modo e la seconda in un altro. Tutte le cose belle, anche le conquiste a livello di temi e di possibilità narrative che hanno la tv o il cinema, da noi arrivano in ritardo; poi ci si arriva, è solo molto faticoso.
    In merito a DuckTales, io devo dire che la serie classica l’ho sempre abbastanza detestata: non mi piaceva proprio, non mi piaceva l’animazione e la trovavo troppo “anni ’80” nel senso più deleterio del termine; questa nuova serie mi piace molto da un punto di vista grafico, mi piacciono molto i temi e la gestione dei personaggi, però, per colpa dell’imprinting negativo con DuckTales, vedo più volentieri i corti di Mickey; ma non perché sia un brutto lavoro, anzi: ha un bel ritmo, è divertente, e tutto quanto, però purtroppo sono quei personaggi… E non riesco a capire perché non mi piacciano, perché poi sono quelli; e non è che a disturbarmi siano certe riletture – ad esempio Archimede disegnato in un altro modo è l’ultimo dei problemi -, però forse la cosa che mi disturba è vedere quel mondo lì con inserimenti che non mi sono mai piaciuti, tipo Jet McQuack o il papero robotico: ecco, quella roba lì non mi piace, perché si ha un cast di personaggi meraviglioso, enorme, che può fare cose bellissime e si sceglie di utilizzarne altri. Piuttosto fai Darkwing Duck da una parte, crea qualcosa di parallelo… Quella roba lì l’ho sempre trovata disturbante fin dalle origini, perché mi sembrava essenzialmente una pigrizia: potremmo star qui a studiarci Barks e i vari lavori degli autori, ma facciamo prima a metterci dentro Jet McQuack che fa lo scemo, mentre potrebbero farlo benissimo Paperino o Paperoga; quella è una pigrizia d’autore: lo vedo quando uno non vuole cimentarsi con i lavori difficili – studiare bene un personaggio – e fa prima a inventarne uno nuovo dandogli molto risalto e togliendo scena ai principali. Comunque è una cosa mia personale, poi la serie piace a tutti.
    C’è poi da aggiungere che quando è uscito il primo DuckTales ero anagraficamente fuori dal target e non lavoravo ancora nel settore; ora chiaramente le cose sono cambiate e ho recuperato il terreno perduto, però quella serie specifica è arrivata in un momento personale di crescita, di cambiamento, di servizio militare: io in tutta la stagione televisiva ’87/’88 non so cos’è andato in onda, quindi sono tutti fattori che hanno influito tanto.

    Ti chiederei se hai voglia di spendere qualche parola riguardo il tuo lavoro su PK, che ho sempre ritenuto qualcosa di veramente innovativo nel mercato italiano, mai veramente ripetuto, anche in termini di formato: parliamo di un’idea veramente forte!
    PK è stato veramente una stagione irripetibile per quello che era il prodotto; poi di storie di PK ne abbiamo fatte altre, ma quella cosa lì non tornerà mai più. Parliamo di una serie che l’anno prossimo festeggia venticinque anni, un quarto di secolo che pesa. Per me è stato veramente, come ho detto anche in altre circostanze, un momento unico e irripetibile per tanti fattori: la casa editrice non voleva farle quelle cose, non ci credeva – vale tanto per PK quanto per W.H.I.T.C.H. – perché andavano sul sicuro con Topolino ed erano anni di numeri di venduto più alti rispetto agli attuali; non aveva quindi voglia di rischiare di fare cose diverse perché non ce n’era bisogno, però, di contro, c’era tutta una nuova infornata di autori poco meno che trentenni che erano nati con il fumetto classico e che nel frattempo avevano letto molto altro: erano gli anni della follia supereroistica, con le migliaia di copertine variant, lo Spider-Man di McFarlane, ecc. dagli USA arrivavano cose bellissime e poco prima c’era stata tutta la rivoluzione di fine anni ’80 con tutte le cose da Watchmen a Man of Steel, tutta quella nuova ondata di autori inglesi che ha rinnovato il mercato americano; per cui ci trovavamo con un po’ di ritardo – Topolino è una specie di corazzata lenta – con tante idee e la possibilità di fare lo stesso tipo di lavoro di revisione e di rilancio all’americana, per il quale il personaggio più adatto era naturalmente Paperinik; è stato un momento unico perché si sono trovate tante persone, l’imporvvisa disponibilità, la voglia di fare una cosa in maniera inizialmente clandestina – il numero 0, i bozzetti, ecc. erano fatti davvero in clandestinità, non passando neanche in redazione: una specie di carboneria – per poi arrivare al direttore della divisione periodici con questa proposta. Quell’entusiasmo che c’era è qualcosa che inevitabilmente col tempo cambia forma e diventa un’altra cosa, però in quel momento c’erano tante persone che volevano provare a fare qualcosa di diverso e soprattutto c’era un enorme pubblico che era disposto ad essere sorpreso. La stessa cosa è successa con W.H.I.T.C.H. qualche anno dopo: lì la diffidenza era sul pubblico femminile, perché c’era la convinzione sbagliata che le ragazze non leggessero fumetti, o al massimo alcuni manga; invece, quando nel giro di pochi anni W.H.I.T.C.H ha superato anche PK, è arrivato a essere pubblicato in tutto il mondo, con una pubblicazione a inizio anni 2000 in più di 120 paesi e con un venduto spaventoso. Sono stati due momenti molto belli quelli, poi c’è stata l’esperienza di MM, altra serie di Topolino, che però è uscita in un periodo in cui erano cambiate delle cose, c’erano questioni politiche nel senso di gelosie tra divisioni (Italia contro Francia, ecc.), tutte cose pesanti che hanno reso faticosa la produzione, che di per sé ha avuto meno presa sul pubblico, perché lì c’era un Topolino troppo diverso rispetto a quello che le persone erano abituate a conoscere.
    Per tornare alla domanda di partenza, PK è un ricordo bellissimo perché è stata personalmente la prima serie nuova che ha avuto un impatto così significativo sul pubblico di allora, mettendo in movimento tante cose: il rapporto con i lettori, la posta, le iniziative assortite, ecc. Paragono sempre quel momento al film con De Niro e Robin Williams, Risvegli: c’è stato un momento in cui la Disney si è svegliata, ha visto che si poteva vivere in un altro modo, poi è riprecipitata nella routine e non ha più sperimentato come in quegli anni.

    Arriviamo alla notizia di questi giorni: l’approdo delle Winx su Netflix. Qual è stato il tuo ruolo in questa produzione? E secondo te i fan affezionati del prodotto animato resteranno soddisfatti o rischiamo il classico tradimento?
    Innanzitutto, cosa ho fatto io: io lavoro per Rainbow dagli anni ’90 e ho lavorato in tutte le serie che hanno prodotto; le Winx le ho scritte da sempre, con l’eccezione della seconda stagione, compresa la serie spin-off rilasciata su Netflix (World of Winx), quindi è un prodotto che conosco bene, tante cose le ho create e ho contribuito a crearle, per cui ci sono molto affezionato; nello specifico, per questa serie Netflix ho fatto consulenza alla produzione americana, poi quella è andata ovviamente per conto suo; il lavoro che faccio per Straffi [creatore della serie animata, n.d.r.] è quello di story editor aziendale e di consulente in questo tipo di operazioni: ho letto, ho espresso una serie di critiche, di commenti, di suggerimenti e basta. Queste persone di Netflix le ho viste una volta sola, sono venuti in sede alla Rainbow nelle Marche, abbiamo fatto una grande riunione insieme al produttore, allo showrunner ecc., poi basta, non li ho più visti e non penso li vedrò più nella vita. Quindi, che dire, io so com’è la storia – ovviamente non ne posso parlare -, ho letto con curiosità le reazioni un po’ dappertutto prima riguardo il teaser, poi tutto quello che è uscito in questi giorni e devo dire che non condivido l’allarmismo di quelli che dicono che sarà un flop o un bagno di sangue; sicuramente è un prodotto per Netflix, quindi rivolto a una platea globale ed è chiaro che è un prodotto che avrà variazioni; è un adattamento, non la nuova serie a cartoni animati, una rilettura di quei personaggi. Chiaramente ci saranno tante variazioni, tanti piccoli cambiamenti. Ho letto delle cose che inizialmente un po’ mi fanno ridere, poi, siccome ho un rapporto un po’ conflittuale con i social, ho deciso di non fare quello che va a rompere le scatole a queste persone: quella è la loro festa, il loro momento, vogliono criticare ed è giusto che critichino. Andare a dire «voi non potete criticare perché non sapete» è sbagliato perché, giustamente, non lo sanno, non l’hanno visto, non possono saperlo, quindi non vado a fare la morale sul non parlare perché non si ha ancora visto; di fatto lo penso: non hai visto neanche un secondo di video e già hai capito tutto della serie, «non c’è Flora, l’hanno sostituita con questo personaggio! Dov’è Tecna?» Io posso solo dire: «abbiate pazienza, abbiate fede», non è che non ci abbiano pensato, hanno preso il cast, il gruppo di personaggi, le loro relazioni e ne hanno dato una rilettura.
    Sul come verrà presa la cosa, questa è una bella domanda: chiaramente ci saranno le deluse e i delusi, è inevitabile, qualunque cosa uno faccia quella percentuale di delusione c’è sempre; certo, se una persona adulta – venticinquenne, trentenne – spera di trovare le stesse cose che c’erano nel cartone animato, è un’aspettativa sbagliata e destinata ad essere delusa. Io troverei imbarazzante una serie live action con le ragazze con la minigonna e le ali scintillanti, non vorrei vederla: sono come gli spettacoli per bambini sul ghiaccio, trovi attrici, ballerine e cantanti che si vestono così, un po’ come a Disneyland, dove trovo il personaggio identico ai cartoni animati. Qui ci saranno delle riletture, delle proposte interessanti come crescita e relazioni dei personaggi, però le storie sono diverse e più adulte; lo showrunner della serie è lo stesso di The Vampire Diaries [Brian Young, n.d.r.], serie derivativa che arriva da altra roba; penso che abbiano fatto un buon lavoro: la scelta degli attori è calzante, sono bravi, le ambientazioni e gli effetti speciali sono all’altezza delle produzioni Netflix, ci saranno sicuramente anche ingenuità e cose che semplificano, però se uno non arriva lì con troppi preconcetti o troppi pregiudizi, magari si diverte pure, altrimenti sarà un tiro al piccione, è inevitabile; è la stessa cosa che succede con gli adattamenti Marvel al cinema, non sarà mai la stessa cosa, poi lo vedi e ti piace. Vanno valutate così le cose, secondo me, e spero che l’approccio sia questo, cioè valutare quella cosa per quello che è, non un attentato di lesa maestà alla serie televisiva, com’è successo con Sabrina: se prendi i fumetti di Sabrina e li confronti con la serie Netflix, uno può gridare allo scandalo, però dobbiamo ragionare in termini di un pubblico più ampio possibile e non solo degli spettatori delle Winx, che pure sono tanti.
    Non ho però idea di quello che c’è dentro, ecco; ho letto le sceneggiature, posso immaginare alcune cose, ho fatto delle annotazioni su elementi che non mi convincevano ragionando con la testa del sacerdote che deve rispettare la liturgia, ma ormai i tempi della televisione sono così veloci e incalzanti che c’è sempre bisogno di proposte nuove, anche di bruciare cose in maniera spericolata, però penso abbiano fatto bene. Io tendo a fidarmi, loro sanno quali sono le regole del loro mercato.


    Vuoi consigliare ai nostri lettori un film o una serie?
    Io sono sempre indietrissimo con i film e con le serie, quindi rischierei di consigliare una cosa che hanno visto tutti dieci anni fa. Su questo mi cogli proprio impreparato, perché purtroppo tendo ad addormentarmi tragicamente, c’è della roba che mi indispone, ho un pessimo rapporto, anche se cerco di mettermi sempre d’impegno davanti allo schermo per seguire qualcosa di nuovo, poi, per un motivo o per l’altro, non riesco quasi mai a portarlo a termine, quindi non lo so… Sto pensando alle cose che ho visto dall’inizio alla fine, ma sono cose vecchie, come Mindhunter.
    Sui fumetti sarei più preparato e posso dire che uno che ultimamente mi è piaciuto tanto, proprio perché fa il fumetto e non fa la tv a fumetti, è stato il volume Aldobrando, scritto da Gipi e disegnato da Luigi Critone, perché, al di là della stima verso gli autori, ha una storia in un certo senso “natalizia” – anche se è un termine improprio – piena di cose positive; sarà il momento storico che viviamo, ma un fumetto ambientato in un mondo pieno di gente brutale, violenta, sanguinaria, dove la crudeltà non la vedi mai – c’è, è presentissima, ma sempre fuori scena – ti racconta una storia senza la pretesa di essere graphic journalism o di dare lezioni etiche: ti racconta una storia come dovrebbe fare un fumetto d’intrattenimento di questo tipo e dentro ha tanta roba bella che mi ha sorpreso e mi faceva piacere presentarlo come un libro che dà gioia leggere.
    Cercherò di documentarmi e prepararmi meglio su film e serie!
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Mod&Graphs
    Posts
    18,451

    Status
    Anonymous
    * Copertina del libro in francese (quindi Fate significa Destino e non il plurate di Fata):

    qaUvu1c
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Fata Invicibile

    Group
    Mod&Graphs
    Posts
    27,346
    Location
    Rieti

    Status
    Offline
    Ragazzi/e rispondete qui: https://winxpocket.forumcommunity.net/?t=61982229
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Bloomix
    ******

    Group
    Utenti Lover
    Posts
    971
    Location
    Napoli

    Status
    Offline
    Il 2021 è ormai alle porte! Siete pronti Winxers? 💖‼️

    - Il 22 gennaio solo su Netflix la prima stagione di "Fate: The Winx Saga", la serie live action ispirata a Winx Club!

    - Il 28 gennaio le Winx festeggeranno 17 anni di magici successi in tutto il mondo, dalla prima messa in onda del 2004!

    - Inizieranno le riprese della seconda parte già confermata di "Fate: The Winx Saga"!

    - Verranno rivelati nuovi dettagli sulla serie 9 di Winx Club, annunciata ufficialmente il 16 settembre 2020 attraverso i Licensing Summit tenutesi a Mosca, in Russia. Intitolata temporaneamente, in maniera non ufficiale, “Winx Club Shorts”, la nona stagione avrà un nuovo format: ovvero 52 episodi della durata di 13 minuti ciascuno, invece che dei soliti 26 episodi di 22 minuti ciascuno. Data d’uscita: presumibilmente 2022.

    - Inoltre Rainbow srl potrebbe presentare la nona stagione in maniera più dettagliata ai partner alle fiere del 2021. I primi dettagli potrebbero quindi venire mostrati in anteprima alla fiera "Numberg Toy Fair" (Francoforte) che si terrà dal 27 gennaio 2021 al 31 gennaio 2021, o al festival "Multimir" (Russia) tra il 28 e il 31 maggio 2021.

    - Verranno messe in commercio nuove linee di fashion dolls by Witty Toys, tra cui 2 in uscita a marzo.

    - Alla fine dell'anno, la premiere della nuova serie animata "Pinocchio and Friends” dai creatori di Winx Club!

    #Winx #WinxClub #WinxIT #WinxNews #Winx9 #Winx2021 #Fate #FateTheWinxSaga #FateNetflix, grazie a winx forever italia per oa conferma della seconda stagione di the winx saga e diranno qualcosa su la nona stagione winx club
     
    Top
    .
793 replies since 14/3/2018, 17:08   24821 views
  Share  
.